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Home > Blog > Capitolo secondo. Il viaggio
27/08/18

Capitolo secondo. Il viaggio

Oggi il Collio è quello che volevo che io fosse 50 anni fa...

“Oggi il Collio è quello che volevo che io fosse 50 anni fa. Ma ci sono voluti 50 anni”
Michele Formentini
Ebbene sì, Michele ha proprio scritto la storia del Collio. Dopo 500 anni di famiglia goriziana doc votata alle vigne, con lui scatta qualcosa di diverso: uno spiccato spirito imprenditoriale.Viaggia a lungo per Trentino, Alto Adige, Austria, sognando di fare nella sua terra quello che vedeva altrove. E alla fine, dopo cinquant’anni, può ammettere con una certa fierezza di esserci riuscito alla grande.
Avvocato per una vita, oggi ha 90 anni ma va ancora tutti i giorni in tribunale, anche perché il suo lavoro non gli ha mai impedito di dedicarsi pienamente alla promozione del suo territorio. Come?
Nel 1963 fonda “Agriturist” sull’esempio del modello austriaco e francese: un’associazione che si occupa di fare turismo nelle campagne, in particolare con la nascita della “Strada del vino e delle ciliegie”, la prima in Friuli che attraversa i vigneti del Collio da San Floriano a Dolegna. Scopo di questo tipo di turismo è il suo intreccio con la viticoltura, che permette insieme di far venire gente e di vendere il vino del territorio. In questo senso segue e promuove da vicino l’abbandono di allevamenti e altre colture per puntare tutto su un prodotto impeccabile, perfetto, che esprimesse al massimo i suoi abitanti; quella stessa che si è rivelata davvero la forza del Collio. Infatti, è sempre lui che si è battuto a lungo per far sì che tutti coloro che decidevano di piantare nuove vigne o convertire altre colture ottenessero contributi regionali.

Nel 1968, dopo tutto questo lavoro, il Collio è stata la terza zona in Italia ad ottenere la Denominazione DOC, “ma per raccontarle le cose bisogna averle vissute”. Da quel momento il Collio è esploso, il territorio si è sviluppato proprio con e grazie al vino, ma quando si è trattato di scegliere per i suoi figli, non l’ha fatto, del resto come tutti. Ha voluto lasciar loro le porte aperte perché l’amore è libertà e questo profondo amore per il proprio territorio ha portato questa generazione di padri a lasciar prima di tutto liberi i propri figli. Infatti, di due figli maschi e una femmina (e ora anche 8 nipoti tutti i maschi) uno fa l’architetto in Israele, mentre l’altro si occupa di un albergo a 4 stelle con campo da golf nel cuore del Collio: “anche questa è stata una tappa fondamentale, ovvero offrire strutture, che prima non esistevano, dove mangiare e dormire”. Insomma, strutture che facessero davvero accoglienza in una terra così, abituata per sua natura ad aprire le porte.

Giulia Ubaldi

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